BERITH
noto anche come
BAAL-BERITH, BAAL-BERETH, BAAL-TAMAR,
BEAL, BOFI e BOLFRY


"Baal" significa “Signore”. Baal-Berith è “Berith il Signore”. Prevede il futuro, distingue il passato, e può convertire il metallo in oro.
Aiuta a raggiungere alti ranghi ed a ricevere onorificenze. Parla con una voce molto chiara e pacata.
SIGILLO

Baal-Bereth è il Padre della Stagione di Yule [Natale] e dell’Albero di Yule. “L’albero di Natale, oggi così diffuso, era egualmente popolare sia nella Roma Pagana che nell’Egitto Pagano. In Egitto tale albero era la palma, a Roma era l’abete; la palma denotava il Messia Pagano, ossia Baal-Tamar, e l’abete si riferiva a lui come Baal-Berith” [1]
”L’albero di Natale, come è già stato detto, era in genere un albero diverso a Roma, ma veniva usato anche l’abete; l’idea che si imprimeva nell’albero della palma era la stessa impressa nell’abete di Natale, poiché simboleggia in maniera nascosta il Dio neonato ossia Baal-Berith “Signore dell’Alleanza” e quindi simboleggiava la natura perpetua e di durata infinita del suo potere, ed anche il fatto che fosse caduto davanti ai suoi nemici, ma poi si era rialzato trionfante su tutti loro” [2].

Baal-Berith

In Egitto adoravano Nimrod come albero di palma, riferendosi a lui come il Messia “Baal-Tamar”. Egli qui era conosciuto come Baal-Bereth. “Signore dell’Abete”, una tra le definizioni più antiche di Baal. Si è poi evoluto in Baal-Berith “Signore dell’Alleanza”. Nell’Antica Roma, dove adoravano anche l’abete, lo chiamavano “Baal-Berith”.

A Roma il 25 Dicembre veniva osservato come il giorno in cui il Dio vittorioso è riapparso in terra, ed era chiamato Natalis Invicti Solis. “Il compleanno del Sole mai sconfitto”. Dunque, il Ceppo di Yule rappresenta il corpo esanime di Nimrod, conosciuto come il Dio-Sole, ma distrutto e dilaniato dai suoi nemici; l’albero di Natale rappresenta Nimrod – il Dio rinato. L’antica usanza di baciarsi sotto il vischio, molto comune fra i Druidi, derivava da Babilonia ed era una rappresentazione del Messia. “L’uomo, il ramo”. Il vischio era visto come un ramo divino – un ramo che proveniva dai cieli, e cresceva da un albero che sorge dalla terra. Nimrod, Dio della natura, era simboleggiato da un grande albero. Ma poichè fu dilaniato e ucciso, veniva simboleggiato do un tronco d’albero tagliato senza rami, chiamato il Ceppo di Yule. Poi giunse il grande serpente che si attorcigliò intorno a Nimrod [il ceppo]. Miracolosamente, comparve un nuovo albero di fianco al tronco, che simbolizza la resurrezione di Nimrod e la vittoria sulla morte.
Illustrazione di un’antica moneta di Efeso :

Baal-Berith era noto anche come il “Signore dell’Alleanza” e “Il Dio Berith”. Era un Dio popolare e veniva adorato dai Cananiti, dai Filistei e dalla gente di Schechem. Era il protettore delle alleanze tra Shechem e alcune città Canaanite vicine, che in origine erano indipendenti, ma furono poi soggiogate dagli Ebrei.

“Ogni Israelita che si fermerà in Shechem sarà semplicemente uno straniero protetto, e non una parte dell’alleanza. Il Tempio di Baal-Berith aveva un tesoro da cui i cittadini presero una donazione per Abimelech. E’ qui che Gaal trovò un temporaneo rifugio da Abimelech al culmine della rivolta” [3]
Baal-Berith era anche conosciuto come “Dio della Comunità”.

Tempio di Baal-Berith Tempio di Baal-Berith
I resti del tempio di Baal-Berith sono una piattaforma piatta di sezione rotonda su cui una volta si ergeva un massiccio tempio. Datato 13mo/12mo secolo a.C., misurava 26 metri di lunghezza per 24 di larghezza e le sue pareti erano spesse circa 5 metri. Gli archeologi credono fosse un edificio con una doppia storia.

Aveva un’entrata ad est, nel mezzo della quale si trovava una colonna che sosteneva il soffitto, e su ogni lato dell’entrata c’era una massiccia torre. La torre orientale includeva una scala che potrebbe aver portato al secondo piano. All’interno della sala principale c’erano due file di colonne. Sulla piattaforma semi-circolare di fronte al tempio, venne rinvenuto parte di un porticato o di una roccia. [si vede a destra della foto qui sopra]. Gli archeologi credono che marcasse l’entrata del tempio.


[1] "The Two Babylons" di Alexander Hislop, 1858
[2] e [3] Encyclopedia Biblica: A Critical Dictionary of the Literary Political and Religious History the Archeology Geography and Natural History, 1899, dalla Bibbia

Illustrazioni prese da: "The Two Babylons" di Alexander Hislop, 1858


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